Italia, le malattie cardiache sono la prima causa di morte tra le donne, ma la narrazione culturale le relega a "malattia da uomini". Monzino, il principale istituto cardiovascolare italiano, ha lanciato "Le donne nel cuore" per rompere questo silenzio.

La campagna ha usato il linguaggio del cinema per smascherare un pregiudizio pericoloso: le donne non riconoscono i sintomi dell'infarto perché i media hanno sempre mostrato solo quelli maschili. Il fulcro? Un cortometraggio che mostra 30 attrici incapaci di simulare un infarto femminile, rivelando una verità scomoda: se non lo vediamo, non lo riconosciamo.

Women at Heart case final
L'idea creativa nasce dalla consapevolezza che la rappresentazione dell'infarto nei media è spesso focalizzata sui soli sintomi maschili. E questo ha portato ad una interpretazione scorretta e generalizzata dei sintomi che, per le donne, sono ben diversi.

Michele Picci

Group CCO of VML Italy

Quando si tratta di rappresentare un attacco di cuore, siamo abituati a vedere sempre la stessa raffigurazione: i sintomi maschili. Eppure, le donne hanno il doppio delle probabilità di subire un attacco di cuore.

L’idea creativa della campagna parte dalla constatazione che la narrazione dominante dell'infarto nei media è quasi esclusivamente maschile, fatto che può rendere difficile per le donne riconoscere e interpretare correttamente i segnali del proprio corpo.
Abbiamo commissionato delle ricerche che hanno rivelato dei dati allarmanti, ovvero che il 93% delle donne non è in grado di riconoscere i sintomi dell'infarto femminile.

Una rinomata regista, durante i provini per un nuovo film, chiede a 30 attrici di simulare un attacco di cuore sullo schermo. Ma tutte sbagliano, cadendo nei cliché dei sintomi maschili come stringersi il petto oppure mimando collassi drammatici. La loro difficoltà dimostra un problema più profondo: le donne non sanno come riconoscere i sintomi perché il settore stesso non ha mai raccontato la vera storia.

L'obiettivo chiave era mettere in luce e affrontare il pregiudizio di genere sia nell'assistenza sanitaria che nella rappresentazione mediatica, un problema che influenza direttamente la vita delle donne. Monzino mirava a promuovere consapevolezza e coinvolgimento riguardo al fatto che le donne spesso non riconoscono i sintomi dell'attacco di cuore in se stesse, in gran parte perché i media hanno rappresentato solo i sintomi maschili.

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